Legge  sull’invalidità civile e pensione. Normativa attuale e soggetti che ne beneficiano

Legge sull’invalidità civile e pensione. Normativa attuale e soggetti che ne beneficiano

L'invalidità civile è disciplinata dalla legge N. 104 riconoscendo a chi ne ha diritto un assegno mensile e altre agevolazioni quali l'esenzione dei ticket

Prima di addentrarci nei meandri della complessa e specifica normativa sull’invalidità civile, è opportuno precisare determinati concetti fondamentali inerenti a questa materia. Per invalidità civile s’intende una condizione psico fisica alterata e provocata da eventi lesivi dell’organismo che riducono o rendono impossibile le principali funzioni quotidiane della persona. Pertanto quello che può causare una condizione d’invalidità di un soggetto è soltanto un evento, una malattia di una consistente gravità che comporta una riduzione permanente delle funzioni primarie della persona. A seconda delle funzioni che vengono compromesse, l’invalidità può essere di vari tipi, in primis abbiamo nella classificazione di medicina legale, un’invalidità fisica e un’invalidità psichica.

Si parla di invalidità fisica quando essa menoma o riduce in modo rilevante le funzioni primarie del movimento e della postura, pertanto sono annoverate in questa categoria le paralisi agli arti, i deficit motori, lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico fino alle malattie degenerative, quali sclerosi amiotrofica laterale e altri disturbi della motilità. Sul versante dell’invalidità mentale, possiamo annoverare fra essa i più gravi disturbi della personalità, quali la schizofrenia, la paranoia, le psicosi, il disturbo bipolare disturbi di altro tipo. La normativa fondamentale sull’invalidità civile e la legge n.104 del 1992, che disciplina gli aspetti giuridici e sanitari di chi è affetto da gravi patologie come quelle di cui sopra, e detta le regole per l’accertamento e la concessione del beneficio economico a chi ne ha diritto. Lo stato riconosce a persone affette da invalidità civile una pensione a titolo di risarcimento e di aiuto economico per tuti i soggetti che presentano patologie  rende la vita di tutti i giorni complessa e difficile al livello di lavoro e di relazioni. Ma ora vediamo chi può chiedere la pensione di invalidità e qual è l’iter amministrativo che si deve seguire per l’ottenimento dell’aiuto economico. AI sensi della legge 104 per avere diritto alla pensione d’invalidità il soggetto che presenta la domanda dev’essere in possesso di almeno il 74% dell’invalidità quindi oltre due terzi della riduzione inerenti funzioni primarie siano esse fisiche o psichiche. Tutti io soggetti che pur in presenza di una percentuale di invalidità non raggiungono quella suindicata, non hanno diritto alla prestazione economica che come vedremo fra poco ha frequenza continuativa per 13 mensilità. Pertanto i soggetti che possono beneficiare di questa prestazione a carico dello stato sono solo quelli che rientrano nella fascia compresa fra il 74% e il 100%, quest’ultima percentuale da diritto anche a richiedere la pensione di inabilità, riconosciuta a soggetti che per  la malattia o patologia di cui sono in possesso, non possono svolgere nessuna prestazione di lavoro e sono privi di altri mezzi di sussistenza. La domanda di pensione di invalidità bisogna dev’essere presentata alla sede INPS di residenza, previo accertamento della patologia che determina lo stato d’invalidità da parte dell’apposita commissione medico-legale dell’ASL del luogo dove risiede il soggetto. All’esito di questa visita medico-legale se questa accerta lo stato d’invalidità scatta il diritto alla pensione che viene corrisposta dall’INPS nei modi e nei termini sopra riportati. In caso di esito negativo, il soggetto che ne ha fatto richiesta potrà esperire ricorso al giudice ordinario nel termine di sei mesi dall’atto di ricevimento del provvedimento che rigetta la richiesta. L’assegno corrisposto agli invalidi civili è di circa 290 euro, ma esso può variare secondo le condizioni reddituali del soggetto. L’assegno di invalidità è corrisposto a partire dal diciottesimo anno di età fino al compimento dei 65 anni, età in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o per chi è sprovvisto di altri mezzi, all’assegno sociale, pertanto la pensione d’invalidità viene sostituita da questa pensione. La condizione d’invalidità essendo una condizione personale del soggetto non prevede che il beneficio economico si estenda agli eredi, il momento in cui chi ne beneficia viene a mancare. Lo stato d’invalidità può essere soggetto a revisione periodica a discrezione degli organi dell’ASL, e pertanto anche la percentuale d’invalidità può variare con il decorso del tempo o in meglio e in peggio e in questo caso si può chiedere l’aggravamento sempre da accertare con visita medico-legale. In conclusione è importante chiarire che oltre all’assegno d’invalidità, la legge 104 prevede anche altri benefici economici quali esenzioni di ticket e diritto a ricevere mezzi e apparecchi gratis. L’assegno non sarà erogato se il soggetto supera una soglia reddituale prevista dalla legge, ma permangono esenzioni e altre agevolazioni, previste dalla legge per fasce di età ed economiche.

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